In Aula al Senato il ddl povertà

Il ddl povertà, approvato alla Camera il 16 luglio scorso, approda questa settimana in Aula in Senato, dopo l’approvazione in Commissione Lavoro, lo scorso 22 febbraio. Se non vi apporteranno modifiche il disegno di legge delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali, diventerà legge.
La misura sarebbe condizionata dall’ Indicatore della situazione economica equivalente (Isee)” e destinata in via prioritaria ai nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave o con donne in stato di gravidanza accertata o con persone di età superiore a 55 anni in stato di disoccupazione.
l’Istat segnala infatti che le famiglie con figli sono sempre più a rischio povertà ed esclusione sociale. Il tasso, riferito al 2015, è del 48,3% per le coppie con tre o più figli in confronto al 39,4% del 2014 e sale al 51,2% se si tratta di minorenni. La quota generale è sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%, oggi al 28,7%) a sintesi di un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 12,1% a 11,7%); resta invece invariata stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).
A rendere difficile poi l’effettiva entrata in vigore del ‘reddito di inclusione’ è lo strumento legislativo. Come detto, infatti si tratta di una delega, quindi con la necessità di decreti legislativi per essere attuata.