Nel mondo si stimano circa 1 milione e 200 mila minorenni vittime di gravi forme di sfruttamento e, secondo i dati di un recente dossier, “Piccoli schiavi invisibili”, lanciato alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, in Italia il fenomeno della tratta di esseri umani costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga.
Si tratta di una realtà drammatica, che resta però fortemente sommersa, registrando, al di là delle stime e delle proiezioni, un numero molto inferiore di casi realmente identificati. Basti pensare che gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di 15.846 vittime di tratta accertate o presunte tali in Europa e il 15 per cento di loro sono minorenni.

Il profilo dei minori vittima di tratta e sfruttamento in Italia vede una presenza significativa di ragazze nigeriane, rumene e di altri Paesi dell’Est Europa, sempre più giovani, costrette alla prostituzione su strada o in luoghi chiusi. Il numero delle minori e giovani donne nigeriane arrivate in Italia potenzialmente ad alto rischio di sfruttamento è in continuo aumento: nei primi sei mesi del 2016, sono state registrate 3.529 donne di nazionalità nigeriana sbarcate sulle nostre coste, tutte molto giovani, e 814 minori non accompagnati, tra cui si registra una significativa presenza di ragazze adolescenti. Questo dato riflette un trend in aumento che ha visto un incremento del 300% degli arrivi di ragazze nigeriane nel nostro Paese tra il 2014 e il 2015. La maggior parte di loro sono adolescenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, con un numero crescente di bambine di 13 anni. Le ragazze vengono adescate nel circuito della tratta tramite conoscenti, vicini di casa, compagne di scuola o spesso anche sorelle maggiori già arrivate in Italia. Una volta reclutate, vengono costrette ad un giuramento tramite i riti dello juju o del voodoo, con cui si impegnano a restituire allo sfruttatore il proprio debito.

Le ragazze rumene rappresentano uno dei gruppi nazionali più esposti alla prostituzione forzata, con un preoccupante aumento della quota delle minori tra i 15 e i 17 anni. Spesso provengono da contesti socio-culturali poveri e sono sin da piccole vittime di violenze domestiche e alcolismo. Arrivano in Italia con collegamenti via terra a costo moderato, con il miraggio di poter ottenere lavoro come bariste o cameriere. I minorenni di origine egiziana invece condividono l’esigenza di dover mandare soldi a casa per pagare il debito contratto dalla famiglia prima della partenza e questo li trasforma in facili reclute del lavoro nero, esponendoli a varie forme di sfruttamento.
E’ un fenomeno estremamente complesso, soprattutto in Italia, e spesso coinvolge minori stranieri non accompagnati, cioè senza adulti di riferimento, molti dei quali sono in transito nel nostro Paese e si spostano da una città all’altra, non consentendone l’emersione e il tracciamento reale. In particolare, questi ultimi rappresentano un potenziale bacino di sfruttamento per coloro che cercano di trarre profitto dal flusso migratorio, speculando in vari modi sulla vulnerabilità dei più piccoli.
Se da un lato è difficile dare un quadro numerico reale delle vittime di sfruttamento, dall’altro lo è ancora di più quantificare il numero degli sfruttatori. Il numero dei procedimenti a carico degli sfruttatori, e soprattutto quello delle condanne in via definitiva, rimane però piuttosto limitato, per la capacità delle organizzazioni criminali di agire adeguando le proprie strategie per aggirare gli interventi legislativi dei vari Paesi. In Italia, in particolare, dal 2013 al 2015, sono stati denunciati per reati inerenti la tratta e lo sfruttamento un totale di 464 individui, alla maggior parte dei quali viene contestato il reato di riduzione in schiavitù.

Recentemente è stato approvato in Italia il primo Piano Nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani ed è ora è indispensabile passare all’attuazione del piano, prevedendo specifici interventi per le vittime minorenni. Allo stesso tempo è fondamentale definire al più presto un sistema organico di tutela e protezione per i minori non accompagnati, al fine di ridurre i rischi di tratta e sfruttamento per i minori in arrivo.

Il dossier Piccoli schiavi invisibili è disponibile qui

Per approfondimenti leggi il paragrafo dedicato alla Tratta di minori del 9° Rapporto CRC

A cura di Lucia Ghebreghiorges Save the Children Italia