Nel 2015 alcuni passi avanti importanti sono stati fatti per la tutela dell’infanzia e adolescenza in Italia e in linea con le raccomandazioni espresse dal Gruppo CRC: negli ultimi mesi, infatti, sono state approvate diverse misure legislative quali la legge di Ratifica del Terzo Protocollo Opzionale alla CRC, relativo alla «procedura di presentazione di comunicazioni» che prevede, per la prima volta, la possibilità di presentare segnalazioni o vere e proprie denunce al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel caso di violazioni dei diritti; la Legge 173/2015 sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare, con cui nel superiore interesse del minore si garantisce la continuità delle positive relazioni socio-affettive consolidatesi durante l’affidamento con gli affidatari; la legge di Ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996 sulla responsabilità genitoriale e la protezione dei minori , firmata già nel 2003. Importanti novità arrivano anche dalla legge di stabilità, ancora in corso di approvazione, in cui sono state previste risorse per il contrasto alla povertà minorile e il rifinanziamento del fondo per le adozioni internazionali. Lo scorso 28 luglio, inoltre, l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha approvato la bozza del Quarto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, ora al vaglio della Commissione Parlamentare Infanzia e della Conferenza Regioni, e che auspichiamo venga adottato definitivamente entro fine anno e che trovi un finanziamento adeguato. Il Piano dovrebbe impegnare il Governo alla realizzazione delle azioni in esso previste per il periodo 2016-2017 secondo quattro direttrici, lotta alla povertà minorile, politiche per servizi socio-educativi per la prima infanzia e scolastici, integrazione scolastica e sociale, sostegno alla genitorialità e del sistema integrato dei servizi e accoglienza.
Segnali positivi che ci fanno ben sperare nella programmazione di un agenda politica che riporti l’attuazione dei diritti dell’infanzia tra le proprie priorità, anche se occorre tener presente che dall’analisi realizzata dal Gruppo CRC emerge la mancanza di una strategia complessiva e una visione di lungo periodo. Anche sul fronte raccolta dati sull’infanzia, si resta un passo indietro. Permane la carenza del sistema italiano di raccolta dati inerenti l’infanzia e l’adolescenza, lacuna che non permette di stimare l’incidenza di importanti fenomeni e costituisce un impedimento per la programmazione e la realizzazione di politiche ed interventi idonei e qualificati.

Dall’ 8° Rapporto CRC emerge chiaramente che ci sono ancora tanti bambini che fin dalla nascita soffrono di carenze che ne compromettono lo sviluppo fisico, mentale scolastico, relazionale. 1 bambino su 7 nasce e cresce in condizioni di povertà assoluta, 1 su 20 assiste a violenza domestica e 1 su 100 è vittima di maltrattamenti. 1 su 20 vive in aree inquinate e a rischio di mortalità. 1 su 50 soffre di una condizione che comporterà una disabilità significativa all’età dell’ingresso nella scuola primaria, 1 su 500 vive in strutture di accoglienza. Più di 8 bambini su 10 non possono usufruire di servizi socio-educativi nei primi tre anni di vita e 1 su 10 nell’età compresa tra i 3 e i 5 anni. Da questi numeri appare chiaro che occorre realizzare politiche adeguate costruire un qualificato sistema integrato per l’infanzia e l’adolescenza, impegnando adeguati e stabili investimenti finanziari e introducendo un meccanismo permanente di monitoraggio della spesa.

Il nostro auspicio è che il 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, diventi non solo un momento celebrativo, ma l’occasione di un confronto mirato e un momento di riflessione e valutazione delle politiche e azioni attuate per l’infanzia e adolescenza nel nostro Paese e che si passi da un’affermata cultura dell’infanzia anche a politiche e provvedimenti lungimiranti.

A cura del Coordinamento Gruppo CRC