La salute mentale è uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale la persona è in grado di sfruttare al meglio le proprie capacità cognitive ed emozionali, di stabilire relazioni soddisfacenti con gli altri e di partecipare in modo costruttivo ai mutamenti dell’ambiente. La salute mentale non è solo assenza di psicopatologia, ma un elemento fondamentale della salute in generale. Nella popolazione infantile essa rappresenta un importante investimento per il futuro.

Nelle Osservazioni Conclusive del 2011, il Comitato ONU al punto 51 ha espresso preoccupazione in merito all’assenza di una strategia o di un sistema nazionale generale per la valutazione e il monitoraggio della situazione della salute mentale tra i minori, in particolare gli adolescenti. A tale proposito, deplora il fatto che le Linee guida nazionali per la salute mentale del 2008 non abbiano ancora trovato applicazione. Il Comitato teme, inoltre, che l’inadeguatezza delle risorse abbia impedito alle autorità sanitarie locali e ai servizi di neuropsichiatria infantile e adolescenziale di porre in essere team multidisciplinari per affrontare le problematiche di salute mentale tra i minori attraverso un approccio socio-psicologico. Costituisce fonte di preoccupazione per il Comitato anche il fatto che alcuni psicofarmaci usati dai minori presentino come effetto collaterale un aumento delle tendenze suicide. Il Comitato nutre, inoltre, preoccupazione in merito alla larga diffusione della depressione che può essere causa di suicidio tra i minori.

Al punto 52 il Comitato ONU riferendosi al proprio Commento generale n. 4 (2003) sulla salute e lo sviluppo degli adolescenti, raccomanda che l’Italia rafforzi servizi e programmi disponibili e di qualità per la salute mentale e in particolare che:

(a) applichi ed effettui il monitoraggio senza indugio delle Linee guida nazionali sulla salute mentale;

(b) sviluppi una politica generale nazionale sulla salute mentale chiaramente incentrata sulla salute mentale degli adolescenti e ne garantisca l’applicazione efficace attraverso l’attribuzione di finanziamenti, risorse pubbliche adeguate, sviluppo e applicazione di un sistema di monitoraggio;

(c) applichi un approccio multidisciplinare al trattamento dei disturbi psicologici e psico-sociali tra i minori attraverso la definizione di un sistema integrato di assistenza sanitaria per la salute mentale dei minori che coinvolga, a seconda dei casi, genitori, famiglia e scuola.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sulla salute mentale nei Rapporti di aggiornamento:

L’UTILIZZO DEGLI PSICOFARMACI IN ETÀ PEDIATRICA

L’efficacia e la sicurezza di impiego degli psicofarmaci in età pediatrica è stata negli ultimi anni oggetto di dibattito, in particolare per quanto riguarda la possibile associazione tra alcuni antidepressivi e l’aumento del rischio di suicidio.

Il Gruppo CRC ha iniziato ad analizzare l’utilizzo degli psicofarmaci in età pediatrica nel 3° Rapporto CRC, elaborando specifiche raccomandazioni. A partire dal 2° Rapporto Supplementare l’analisi è stata ampliata e conseguentemente il titolo del paragrafo mutato in “Salute mentale”.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sull’utilizzo degli psicofarmaci in età pediatrica nel 3°e 4° Rapporto di aggiornamento:

Approfondimentosi

segnala che è attualmente in corso d’esame parlamentare un provvedimento riguardante “Disposizioni concernenti l’impiego di farmaci psicotropi per la cura dei bambini e degli adolescenti”

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I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE DELL’ETÀ EVOLUTIVA.

Dal 2012 il Gruppo CRC monitora anche il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare dell’età evolutiva. Il fenomeno a partire dal 6° Rapporto CRC 2012-2013 è stato approfondito all’interno del paragrafo Salute mentale.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC nel: