Nota dell’Autorità Garante a Governo, Conferenza Stato Regioni e CSM per dare seguito alle misure della Legge 47/2017 ad un anno dall’entrata in vigore.

Ad un anno dall’entrata in vigore della Legge 7 Aprile 2017 n° 47, “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, avvenuta il 6 maggio 2017, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha inviato una nota appello al Governo, alla Conferenza Stato Regioni e al CSM, per chiedere la piena attuazione della legge. L’invito della Garante è di intensificare gli sforzi per realizzare un sistema di accoglienza completo, efficace e omogeneo sul territorio nazionale.
“In Italia al 31 marzo – ha dichiarato la Garante – risultano presenti 13.838 migranti sotto i 18 anni privi di adulti di riferimento (a febbraio erano 14.338). Sono invece oltre 4000 gli aspiranti tutori volontari. I nominativi di circa mille tutori sono già stati trasmessi ai tribunali per i minorenni, che sono ora tenuti a designarli.

Tra le criticità segnalate, la mancata adozione dei regolamenti, tra i quali ad esempio il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che definisce la procedura per il primo colloquio con il minore da parte del personale della struttura di prima accoglienza. Va inoltre approvato anche un protocollo multidisciplinare, unitario per tutta Italia, per accertare l’età dei minori non accompagnati e ancora, un format unico e condiviso per la cartella sociale dei minori, contenente le informazioni fondamentali e la tracciabilità della presa in carico.
Necessario poi – continua la nota – garantire il rispetto dei 30 giorni previsti dalla legge come termine massimo di permanenza nelle strutture di prima accoglienza ed una presa su tutto il territorio nazionale. Attualmente infatti, secondo l’Autorità Garante, quattro minori stranieri su dieci risiedono in Sicilia.

Altro problema è la maggiore età che presto raggiungono i minori stranieri non accompagnati, per oltre l’80% di età tra i 16 e i 17 anni. “Nel poco tempo disponibile – ha sottolineato la Garante – non riescono a completare il percorso verso l’autonomia e a integrarsi. Bisogna allora garantire loro un prolungamento del supporto attivando il cosiddetto ‘prosieguo amministrativo’ previsto dalla Legge 47″.

Scaricabile qui la nota dell’Autorità Garante.