Con il Gruppo di lavoro sulla CRC ci siamo incontrati nuovamente ai primi di settembre. Questo dialogo costante con le Associazioni e le Organizzazioni fa parte di una precisa scelta tesa a dare centralità alle alleanze, unica modalità a mio avviso per agire efficacemente per la realizzazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

Il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia raccomanda di prestare particolare attenzione alle azioni di sistema che possono promuovere la piena attuazione della Convenzione. E’ per questo che nell’ambito del mio mandato di Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza sto cercando di ottenere dei risultati concreti a partire dalla promozione della conoscenza dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Un esempio di questo impegno è il lavoro realizzato con la RAI nel settore delle fiction, per inserire approfondimenti in tema di diritti che arrivino all’ampio pubblico televisivo, o il nuovo film di Pupi Avati “Un bambino cattivo” per promuovere una lettura con gli occhi di un ragazzo delle difficoltà di una famiglia e della possibilità di trovare soluzioni positive grazie alla presa in carico da parte delle istituzioni competenti. Ma anche una conoscenza dei diritti da parte dei bambini stessi, a partire dai più piccoli, per questo abbiamo realizzato un libro di Geronimo Stilton dedicato ai diritti dell’infanzia e alla figura del Garante nazionale. La formazione è un altro aspetto cruciale delle azioni di sistema, per questo abbiamo sottolineato la necessità di attività di formazioni costanti, ad esempio, per le forze dell’ordine. Un’attuazione concreta del Protocollo sottoscritto con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno sono proprio le lezioni che stiamo realizzando, in particolare, con Carabinieri e Polizia di Stato.

Sto continuando a promuovere l’azione delle Istituzioni competenti per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a partire dalla loro attivazione: dalla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, che recentemente ha iniziato ad operare, all’Osservatorio nazionale per l’infanzia che verrà a breve ricostituito. Così come il lavoro per il rafforzamento complessivo del sistema di garanzia dell’infanzia e dell’adolescenza sta continuando insieme ai Garanti regionali ove presenti, ma anche con un’opera di pressione nei confronti delle istituzioni regionali che non l’hanno ancora nominati.

Abbiamo come Ufficio realizzato una prima analisi della risorse a disposizione, e ci siamo così convinti della necessità di un’azione strutturale sul tema, per questo sto proponendo al Ministro dell’economie e delle finanze di collaborare per un monitoraggio che possa essere costante e permanente. Questo mi sembra risponda in modo più coerente allo spirito e alla lettera della Convenzione e dare certezza sui fondi disponibili nel tempo per realizzare i diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia.

Permettetemi poi anche in questa sede di ricordare il lavoro in corso con le Associazioni di “Batti il cinque!”, insieme ad esperti, per la definizione di una proposta per i Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, si tratta di un preciso mandato datomi dalla legge, che intendo rispettare creando però un ponte tra la società civile organizzata e le istituzioni nazionali che dovranno definire tali livelli, lo stesso Comitato ONU ha ricordato come la loro mancanza sta ostacolando l’attuazione del principio di non discriminazione, in questo caso tra minorenni che si trovano a vivere nei diversi territori del nostro paese.

Infine, vorrei ricordare l’importanza che l’Italia ratifichi quanto prima il Terzo Protocollo Opzionale alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, continuerò per questo a monitorare l’impegno assunto dalla Ministra Emma Bonino di coinvolgere il Governo in questa direzione.

Che è quella di favorire l’ascolto e la partecipazione dei bambini e ragazzi stessi, per questo abbiamo lanciato in questi giorni la seconda fase della campagna “I have a dream”, nella quale chiediamo a loro stessi di partecipare, inviandoci i loro sogni. I loro sogni, occorre evidenziarlo, sono spesso quelli che sarebbero già i loro diritti. Risultati concreti è quello che ci chiedono i ragazzi, ho avuto modo di constatarlo nuovamente pochi giorni fa, partecipando alla conclusione del progetto del Coordinamento PIDIDA “Partecipare, infinito presente”: mi hanno chiesto di fare da tramite con chi può fare la differenza nella loro vita, ed è quello che intendo continuare a fare, con l’aiuto di chi voglia contribuire al cammino dei diritti.

A cura di Vincenzo Spadafora