Mancanza di un organismo indipendente per la promozione e tutela dei diritti umani in Italia, disomogeneità dei dati, forte discriminazione nei confronti di Rom, Sinti e Camminanti, sgomberi forzati, emergenza nomadi, accesso alla cittadinanza, discriminazione razziale, anche nei mezzi di comunicazione, condizione nei centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, situazione di emergenza sulle coste italiane e accoglienza dei migranti a Lampedusa nell’estate del 2011, l’impatto della Legge Sicurezza.

Queste alcune delle questioni sollevate dal Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD) nel documento pubblicato il 9 marzo, che racchiude le raccomandazioni rivolte all’Italia.

Scarica e leggi le raccomandazioni del CERD – Concluding observations of the Committee on the Elimination of Racial Discrimination2012.

Così come avvenuto nel 2008, il Gruppo CRC in sinergia con il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani ha inviato come contributo al CERD un estratto del 2° Rapporto Supplementare e dei documenti di aggiornamento preparati per l’esame dell’Italia al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, svoltasi lo scorso settembre.

Il Gruppo CRC ha evidenziato la situazione di discriminazione nei confronti dei bambini e adolescenti in Italia ed ha partecipato all’Informal Meeting con i membri del Comitato lo scorso 23 febbraio.

Alcune delle segnalazioni portate alla luce dal Gruppo CRC sono state riprese dal Comitato ed inserite tra le raccomandazioni, facendo un esplicito riferimento ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

In particolare, si segnala:

 la richiesta del Comitato di intensificare gli sforzi per garantire l’effettivo accesso all’istruzione da parte dei bambini Rom e Sinti e altri gruppi vulnerabili, attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie per facilitare l’inclusione di tutti i bambini Rom e Sinti nel sistema scolastico (punto 20);

 la raccomandazione ad assicurare che il provvedimento amministrativo che limita al 30% il numero dei bambini/e con nazionalità non italiana in ciascuna classe non influisca negativamente sull’iscrizione dei figli da parte dei gruppi più vulnerabili (punto 20);

 la raccomandazione all’Italia di adottare misure per facilitare l’accesso alla cittadinanza per gli apolidi rom, sinti e per i non cittadini che risiedono in Italia da molti anni e di adottare misure per ridurre l’apolidia. In particolare tra i bambini Rom e Sinti e dei bambini nati in Italia.

 la preoccupazione per il sistema fortemente decentrato dell’Italia che può portare diversità delle politiche e delle decisioni a livello regionale e provinciale (punto 27)

Leggi la Convenzione per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale (Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination (CERD).

 Per maggiori approfondimenti, si vedano:

Discriminazione in Italia, pubblicato il Quarto Rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI)

Misure speciali per la tutela dei minori-Minori di minoranze etniche – I minori rom, sinti e camminanti

Principi generali della CRC-principio di non discriminazione

Archivio news-Notizie sui rinvii di migranti in Libia e sulla discriminazione nei confronti della popolazione Rom in Italia

Archivio News-Minori stranieri e scuola: limite del 30% per gli alunni stranieri presenti in classe

Educazione, gioco e attività culturali – ISTRUZIONE – Minori Stranieri

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